Bisoli e Andrenacci al CFP Canossa

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Questa mattina capitan Dimitri Bisoli e Lorenzo Andrenacci hanno fatto visita agli studenti del CFP Canossa di via S. Antonio 53 per portare la loro testimonianza nel mondo del calcio e dello sport in termini di educazione, valori e determinazione. Al termine le Rondinelle si sono fermate con i ragazzi dell’Istituto per foto e autografi. L’iniziativa fa parte del Progetto BSFC School.

BISOLI – “Prima di arrivare al Brescia ho girato tante città per via del lavoro di mio padre e della mia carriera e devo dire che non è semplice. Cambiare compagnie però ti fortifica e dà ancor più valore alla famiglia che per me è stata, ed è, determinante. Nel calcio, come nella vita e nella scuola, gli ostacoli ti fortificano. Noi ci alleniamo praticamente tutti i giorni e seguiamo un’alimentazione particolare per rendere al meglio. Questa è la mia settima stagione a Brescia e c’è un legame speciale con Club e Città. Qui ho realizzato il sogno di giocare in Serie A ed ora indosso la fascia di capitano che in passato è stata anche del più grande calciatore italiano di sempre, Roberto Baggio. Per me è motivo di grande orgoglio e cerco di onorarla e rispettarla ogni giorno di più. L’essere capitano ti responsabilizza perché devi essere da esempio per tutti gli altri. Per me non è un peso, anzi. Spesso sono il primo ad arrivare a Torbole e l’ultimo ad andar via perché credo nello stare insieme e nella forza di squadra. Ai ragazzi di oggi posso dire di fare il possibile per coltivare al meglio i rapporti umani, magari utilizzando meno i cellulari o i social, e cercare di valorizzare di più il rapporto diretto ed il contatto diretto. Cerco di trasmettere anche questo ai miei compagni”.

ANDRENACCI – “Due anni fa ho conseguito una Laurea in Scienze Motorie e credo che l’istruzione sia importante sempre. Il consiglio che do ai ragazzi è quello di non abbandonare gli studi e coltivarli con passione e determinazione perché solo chi è determinato e vuole realizzare veramente qualcosa poi alla fine ci riesce. Si tratta di una regola di vita un po’ come in allenamento. Noi, ad esempio, abbiamo un centro sportivo stupendo che ci permette di lavorare bene e curare ogni dettaglio. Qui siamo in un istituto che si occupa principalmente di alimentazione e cura del particolare: ecco, noi a Torbole abbiamo cuochi all’altezza che veramente non ci fanno mancare nulla”.

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