Grande entusiasmo e curiosità questa mattina per il terzo appuntamento di BSFC at School che ha visto Andrea Cistana e Massimiliano Mangraviti protagonisti all’Istituto Canossiano di via Diaz 30. Oltre 200 ragazzi hanno partecipato all’evento con attenzione e minuziosità incentrando le loro domande su quello che era il tema principale dell’incontro: sport, scuola e lezioni di vita. I due centrali delle Rondinelle, entrambi prodotto del Settore Giovanile del Club, hanno esposto quello che è stato, ed è, il loro percorso sportivo, spiegando nel dettaglio l’impegno di un calciatore professionista non solo in termini prettamente sportivi, ma anche educativi. Al termine, Cistana e Mangraviti si sono resi disponibili con i giovani presenti anche per foto e autografi testimoniando l’impegno della Società nel rendere sempre più unito e solido il rapporto tra la Città ed il Brescia.
CISTANA – “A scuola non ero un fenomeno, ma andavo abbastanza bene. Ci si deve creare un’alternativa al calcio. Non sempre può andar bene e se c’è un consiglio che posso dare ai ragazzi è quello di non mollare mai. Da piccolo alle volte non giocavo e ci sono state due settimane molto difficili per me in cui avevo anche pensato di smettere. Poi il mio allenatore e la famiglia mi hanno detto di continuare ad allenarmi perché sarei cresciuto fisicamente e tutto sarebbe andato meglio. Alla fine è andata così e dunque ai più piccoli dico solo questo: affrontate le difficoltà e cercate di superarle senza mai desistere perché poi i risultati arrivano. L’attaccante più forte contro cui ho giocato? Higuain. Essere il vice capitano del Brescia è un orgoglio perché da bimbo andavo con i miei allo stadio ed ho sempre sognato di giocare per questa maglia”.
MANGRAVITI – “Rimango dello stesso parere di Andrea. Alle volte capita di avere dei momenti difficili o non giocare, ma non bisogna mai mollare e, anzi, dare tutto per aiutare la squadra. Il valore determinante lo recita sempre il gruppo. Lo scorso anno siamo andati veramente vicino a raggiungere la Serie A ed esserci fermati in semifinale è dispiaciuto molto a tutti. Il giocatore più forte contro cui ho giocato? Devo dire che due anni fa mi è capitato di marcare, a uomo, Josip Ilicic e mi ha fatto una grandissima impressione. Giocare per il Brescia è un orgoglio per tutti noi e ci responsabilizza tanto”.