Grande entusiasmo e curiosità questo pomeriggio per il secondo appuntamento di BSFC at School che ha visto Luca Lezzerini e Flavio Bianchi protagonisti al Teatro San Barnaba di Corso Magenta 44 con gli studenti del Liceo Classico Arnaldo. Oltre 200 ragazzi hanno partecipato all’evento con attenzione e minuziosità incentrando le loro domande su quello che era il tema principale dell’incontro: sport, scuola e lezioni di vita. L’estremo difensore e l’attaccante delle Rondinelle hanno esposto quello che è stato, ed è, il loro percorso sportivo, spiegando nel dettaglio l’impegno di un calciatore professionista non solo in termini prettamente sportivi, ma anche educativi. Al termine, Lezzerini e Bianchi si sono resi disponibili con i giovani presenti anche per foto e autografi testimoniando l’impegno del Club nel rendere sempre più unito e solido il rapporto tra la Città ed il Brescia.
LEZZERINI – “Giocare per il Brescia è un onore perché è un Club storico e la maglia pesa. Da portiere sento tanto la spinta dei nostri tifosi e devo dire che aiuta tanto. La scuola ha un valore fondamentale nella vita di un giovane perché insegna valori come rispetto e forza di volontà. Prima di arrivare a Brescia ho avuto un infortunio importante e, anche se non ho mai pensato di smettere, ho vissuto momento difficili che solo con la tenacia e la forza della mia famiglia sono riuscito a superare. Il calcio è come la vita e per migliorarsi bisogna anche sbagliare. Solo allenandosi con determinazione e ponendosi ogni giorno nuovi obiettivi si possono raggiungere grandi risultati. La coesione del gruppo è tutto: l’80% del risultato finale”.
BIANCHI – “Mi unisco alle parole di Luca: spesso la vita di un calciatore viene sottovalutata, ma anche noi nonostante tutto facciamo delle rinunce pur essendo dei privilegiati. L’affetto di Brescia nei miei confronti mi inorgoglisce perché cerco sempre di dare il massimo. Il gol contro il Benevento al 93esimo è stato un momento speciale e l’unica cosa a cui ho pensato è stata festeggiare con i nostri tifosi. Per la statura ed il mio modo di giocare mi ispiro a giocatori come Aguero. Ho giocato in stadi importanti come San Siro, ma devo dire che la tifoseria del Brescia impressiona. La scuola ed il calcio in molte cose vanno di pari passo come ad esempio il rapporto professore/mister. Bisogna comprendere ogni decisione ed il fatto che un tecnico gestisce un gruppo ed è giusto che mantenga le distanze così come fa un professore con uno studente. Si tratta di una questione corretta e di rispetto dei ruoli. Al Brescia siamo un grande gruppo e spesso e volentieri ci ritroviamo anche fuori dal campo per trascorrere del tempo insieme”.